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Confronto di stili tra mobili anni ’50 e oggetti di design anni ’80 in un interno armonico.

Design anni ’50 vs design anni ’80: due mondi a confronto

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Nel mondo dell’arredo vintage, due decenni si contendono un posto d’onore per stile, carisma e influenza: il design anni ’50, elegante e razionale, e il colorato, audace design anni ’80. Due visioni opposte della casa e dell’oggetto, che raccontano sogni, tensioni e rivoluzioni di epoche distanti ma ugualmente magnetiche.

Gli anni Cinquanta nascono dal dopoguerra: è il tempo della rinascita, dell’industria che si riconverte, dell’ottimismo moderato. L’estetica riflette questi sentimenti: linee essenziali, materiali caldi come il legno e le imbottiture, un equilibrio tra comfort e leggerezza. Si afferma il mid-century modern, con le sue forme morbide e funzionali, dove nulla è superfluo, e tutto risponde a un’idea di armonia. I mobili sono bassi, aerodinamici, quasi fluttuanti, come a voler suggerire leggerezza mentale.

Basti pensare alle creazioni di Charles e Ray Eames, di Arne Jacobsen o alla grazia geometrica dei buffet italiani in teak: in ogni pezzo, il design anni ’50 si rivela come sintesi perfetta tra artigianato e produzione industriale, tra eleganza borghese e utopia domestica.

Gli anni Ottanta, invece, arrivano rombando con l’energia di un videoclip. Sono l’epoca del superfluo che si fa manifesto, della forma che domina la funzione. Il design si libera dalla sobrietà modernista e abbraccia il postmoderno: colori squillanti, plastiche, geometrie esagerate, riferimenti pop e ironici. È l’epoca del gruppo Memphis, fondato da Ettore Sottsass nel 1981, che propone mobili provocatori, decorazioni eclettiche, superfici laminate con fantasie optical.

Il design anni ’80 è un’esplosione visiva: rosa shocking, giallo canarino, blu elettrico, pattern esagerati e silhouette volutamente anti-funzionali. I mobili diventano opere d’arte postmoderne, che strizzano l’occhio alla pubblicità, alla cultura di massa, al kitsch reinterpretato con ironia.


Funzione e messaggio: due modi di abitare

Il confronto fra design anni ’50 e design anni ’80 è anche un confronto fra modo di vivere e idea dell’abitare. Nei Cinquanta la casa è rifugio ordinato, luogo dove ogni oggetto ha uno scopo preciso. Nei mobili e negli accessori domina la coerenza, il buon gusto discreto, l’idea di progresso che deve migliorare la vita quotidiana.

Negli anni Ottanta, invece, la casa diventa palcoscenico identitario. Ogni arredo è un gesto, un’affermazione di personalità. È il decennio del successo, dell’immagine, della televisione onnipresente: e così anche il design si fa spettacolo. La funzione passa in secondo piano, soppiantata dal desiderio di stupire.


Materiali e colori: legno e pelle contro plastica e laminati

Altro terreno di confronto sono i materiali. Il design anni ’50 predilige legni nobili, pelle, ottone, vetro opalino: materiali che evocano calore e durata. Le tonalità sono naturali, sobrie, con accenti pastello: verde salvia, giallo senape, rosa cipria.

Negli anni ’80 si assiste al trionfo della plastica, del laminato, dell’alluminio e dei materiali sintetici. La tavolozza si fa accesa, perfino aggressiva: fucsia, turchese, nero lucido, rosso acceso. Il colore diventa dichiarazione, non più semplice complemento.


Quale scegliere oggi?

Nell’arredo contemporaneo, entrambi gli stili trovano spazio, spesso affiancati con ironia. Un tavolino anni ’50 può convivere perfettamente con una lampada Memphis, creando un contrasto studiato. Ma la scelta dello stile dominante dice molto sulla sensibilità estetica personale.

Chi predilige il design anni ’50 cerca un’eleganza pacata, una bellezza misurata che non stanca. Chi si innamora del design anni ’80 ama l’esuberanza, il carattere forte, la capacità di un oggetto di farsi notare.


Conclusione

Il dialogo tra design anni ’50 e design anni ’80 è un viaggio affascinante tra due visioni del mondo: la misura e la provocazione, il sogno borghese e l’eccesso pop. Due epoche diverse, ma entrambe capaci di lasciarci in eredità oggetti iconici, ancora oggi attuali, ricchi di significato e storia.

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